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Micromobilità, a Milano e Roma il 70% dei residenti vuole più corsie


Ogni giorno più della metà degli italiani si sposta per meno di cinque chilometri e lo fa spesso utilizzando un'auto privata, più per abitudine che per reale necessità. Optare invece per mezzi di micromobilità, anche in sharing, non solo riuscirebbe a rispondere alle esigenze dei cittadini, ma contribuirebbe anche a ridurre l'inquinamento, ad aumentare il risparmio energetico e a salvaguardare la salute dei singoli. La pandemia è stata uno spartiacque, ma adesso serve un nuovo modello di fruizione del trasporto, che non può prescindere dalla collaborazione tra il settore pubblico e i privati "per rendere effettiva una mobilità sostenibile tramite politiche che ne incentivino la domanda e ne indirizzino lo sviluppo, evitando l'imposizione di vincoli che si traducano in obblighi di servizio in assenza di compensazioni o incentivi anche economici come avviene per il tpl".

Questo il ragionamento contenuto nel libro "Modelli di condivisione. La mobilità sostenibile dallo sharing al metaverso" di Matteo Tanzilli, presidente di Assosharing e vicepresidente dell'Associazione nazionale giovani innovatori, che ha trovato conferma nei dati emersi dall'indagine Izi sulla mobilità di Roma e di Milano.


L'80% dei romani non crede nella micromobilità cittadina

Nonostante Roma e Milano siano due città molto diverse, tanto per abitudini dei cittadini quanto per infrastrutture ed estensione, in entrambe la micromobilità continua a prendere piede, diventando un fenomeno non più trascurabile. Per circa il 33% dei milanesi, infatti, la frequenza di utilizzo delle biciclette in sharing è aumentata, e lo stesso vale per il 28% dei romani. Parallelamente, anche per monopattini, fra i milanesi (19,4%) e i romani (22,5%) la loro fruizione è aumentata.

Nel comune di Milano però è più diffusa (64%) l'idea che tali mezzi possano davvero essere una soluzione alternativa per la mobilità cittadina. Anche perché circa otto romani su dieci ritengono che la propria città sia poco o per niente adatta ai mezzi di micromobilità, quota che raggiunge appena il 50% tra gli abitanti di Milano.

Eppure oltre il 70% dei residenti sia di Roma che di Milano si dice molto o abbastanza favorevole alla diffusione di corsie dedicate alla micromobilità, per riuscire a guidare con maggior sicurezza biciclette e monopattini. Ma, precisa l'indagine, l'introduzione di infrastrutture, oltre che di normative, per la micromobilità, potrebbe avere l'effetto di spingere un numero maggiore di persone ad adottare mezzi di spostamento più sostenibili.


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